A trentacinque anni dall’indimenticato sceneggiato di Luigi Comencini, la Rai prosegue sul filone della tv romanzata. Dopo il grande kolossal Guerra e Pace la tv di stato ci riprova con un grande classico della letteratura per l’infanzia, ormai tramutatosi in una fiaba senza età. Trattasi di Pinocchio, che è tornato a vivere in carne e ossa sul set di Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo. Il regista Alberto Sironi ha girato l’attesissima fiction, con protagonista un attore inglese che è già un piccolo portento: “Non sbaglia una battuta, ha una mimica incredibile. Non potevamo scegliere meglio. Ai provini sono stati selezionati trecento bambini, ma Robbie Kay era perfetto. Ci corregge la pronuncia che è un piacere. E’ come avere un maestro che ha 11 anni”. Ma la vera regina della scena è Luciana Littizzetto, che si dice orgogliosa di interpretare “il primo grillo parlante della storia con le tette”. Peraltro, la variante messa a punto dagli sceneggiatori, nello specifico Ivan Cotroneo e Carlo Mazzotta, prevede un ruolo di primo piano per il Grillo, che anzichè essere schiacciato da una martellata sopravvive fino alla fine in qualità di angelo custode di Pinocchio. Non sarà il solito consigliere bacchettone, ma avrà un’anima ruspante e stralunata, decisamente più nelle corde della nota comica: “D’altronde quel grillo che sa tutto era abbastanza insopportabile. Nella nostra fiction dice a Pinocchio di stare attento, ma tutti i consigli su come si comporta un bravo bambino li dà la fatina (interpretata da Violante Placido ndr). Collodi raccontava una storia terrificante, diciamolo, al povero Pinocchio ne succedono più che a Brooke di Beautiful”.