A quattro anni, Jona Oberski che vive ad Amsterdam con i genitori ebrei Max e Hanna, a causa dell'occupazione nazista è costretto a trasferirsi in un campo di smistamento tedesco. Gli Oberski sono destinati a passare da un campo di raccolta all'altro, per essere poi scambiati con prigionieri germanici. A 7 anni, Jona ha già subito freddo, fame paura e sofferenze: creandosi un mondo tutto suo, nonostante umiliazioni e angherie, inizia ad abituarsi a filo spinato e voci minacciose.