Di tutti i periodi che il cinema mondiale ha attraversato nel corso della sua storia, il cosiddetto “cinema classico hollywoodiano” (dagli anni ’30 agli anni ’60) fu senza dubbio il più
coerente e unitario. Il cinema statunitense di quegli anni venne infatti regolato da norme estetiche, formali, narrative, produttive, ideologiche estremamente rigide.
Tra gli aspetti più interessanti ci fu la censura, imposta dall’alto su tutti i film prodotti in quegli anni per mezzo di un codice di norme da seguire, noto come Codice Hays.
Il codice ebbe l’obiettivo di impedire che i film hollywoodiani abbassassero gli “standard morali” degli spettatori, ovviamente secondo un’ideologia cristiana, conservatrice e patriottica.
Tra i temi proibiti c’erano: l’esaltazione della violenza e del crimine, l’abuso di droghe e alcol, la messa in ridicolo della religione e dello Stato, tutti gli aspetti lascivi o “perversi”
della sessualità, ovvero nudità, adulterio, relazioni tra persone di etnia diversa, omosessualità.
Ma ci fu un periodo particolare che per molti aspetti sfuggì a tutto questo: gli anni del Pre-Codice, dal 1930 al 1934. Anni di transizione, dalla scrittura del Codice alla sua entrata
in vigore, dove il cinema hollywoodiano conobbe un momento di anarchia artistica, potendo mettere in scena tutti quei temi che per quasi trent’anni saranno proibiti. Quegli anni, p
er quanto poco conosciuti, offrirono così uno spaccato di quello che il cinema avrebbe potuto essere, anticipando di molto i tempi, e aprendo una crepa nel rigido tessuto morale degli
Stati Uniti d’America.
Un esempio di tutto ciò è ben rappresentato dai due film con Mae West contenuti in questa raccolta. L’attrice, dotata di un piccante senso dell'ironia e di curve sinuose e abbondanti,
che esibiva in pose languide e provocanti, fu maestra del doppiosenso, scandalizzando l'America perbenista e puritana del suo tempi. In questi film inoltre, a livello visivo,
ci si accorge subito che i corpi delle attrici e degli attori venivano mostrati in modo molto diverso da quanto ci si aspetterebbe da un film degli anni trenta (la nudità non è un tabù,
così come non lo sono le allusioni sessuali che ne derivano)…