Chi era Leni Riefenstahl? Documentarista, fotografa, attrice, dietro la macchina da presa è stata un'innovatrice, pioniera di numerose tecniche cinematografiche. Il suo nome, però, è indolussibilmente legato a quello di Adolf Hitler, sensibile al fascino di lei e legato a lei da amicizia. Quando Hitler vide il film di Leni Riefenstahl “La bella maledetta”, capì che era la regista giusta da usare per produrre l'immagine di una Germania di bellezza e forza wagneriana. Nel 1933 le chiese di dirigere il cortometraggio “La vittoria della fede”, girato in occasione del Raduno del partito nazista a Norimberga. Era il preludio per il suo lavoro più famoso, il film “Il trionfo della volontà”, girato al Raduno di Norimberga dell'anno successivo, nel 1934. Il film fu un successo; per i suoi effetti scenografici, fu premiato anche alla Biennale di Venezia; legò però indissolubilmente Riefenstahl al soggetto del film, il nazionalsocialismo. Altrettanto notevole fu il documentario successivo, “Olympia” (1938), un mix di attenzione estetica, sport e propaganda: incentrato sui Giochi olimpici estivi del 1936 a Berlino, è considerato uno dei migliori film dedicati allo sport. Olympia fu premiato alla Mostra del cinema di Venezia ed ebbe un premio speciale del Comitato Olimpico Internazionale. L'avvento della Seconda guerra mondiale e l'escalation di violenza nazista hanno però gettato una luce negativa sulla Riefenstahl e sulla sua carriera.
I suoi film sono documenti da studiare con attenzione, per capire come possa nascere il fanatismo e come la manipolazione delle immagini possa alterare la percezione della realtà. L'innovativa regia della Riefenstahl riusciva a trasmettere agli spettatori un epico senso di potenza. Nulla da eccepire sullo stile, ma l'estetica non può svincolarsi dall'etica: volente o nolente, la Riefenstahl omaggiò pur sempre il più folle e sanguinario regime della storia. Il pericolo ha mai avuto una confezione più allettante?
Questa raccolta contiene due opere.
• “THE HOLY MOUNTAIN” (Der heilige Berg, 1826), conosciuto in italia anche come “La montagna dell'amore” o “La montagna del destino”, è uno dei primi lungometraggi di
ambientazione alpina, nel quale appare la futura cineasta del regime Leni Riefensthal. Un dramma passionale che vede due amici alpinisti morire per amore di una ballerina,
Diotima (interpretata dalla Riefenstahl)