It Came from Outer Space è uno dei più rappresentativi del genere e possiede tutti i requisiti delle pellicole del regista Jack Arnold, girate con una rara e istintiva sensibilità personale e, in questo caso, anche con un soffio di poesia in più. In Arizona, nei pressi della cittadina di Sand Rock, John Putnam e la sua fidanzata Ellen Fields assistono per caso alla caduta di un meteorite. Quando si avvicinano al luogo dell’impatto si rendono conto che, in realtà, vicino a una vecchia miniera è atterrata un’astronave. Nessuno crede al racconto dei due ragazzi anche perché, nel frattempo, una frana ha nascosto la navicella spaziale. Quando però iniziano a sparire alcuni abitanti del paese per riapparire misteriosamente cambiati, mostrando un comportamento diverso dal solito, le autorità si allarmano… L'uomo dal pianeta X è un alieno che proviene da un pianeta morente; il suo volto è una maschera di tristezza cosmica impassibile. Insieme al resto dei personaggi si muove su un'isola scozzese, tra ombre notturne e nebbie perenni, ed ha una missione da compiere… In contrapposizione alla tendenza del periodo, il soggetto del film presenta la figura dell'alieno come un "diverso", non ostile, ma anzi bisognoso d'aiuto, anticipando temi che saranno poi sviluppati a partire dagli anni '70 in film come “L’uomo che cadde sulla Terra” ed “E.T. l'extraterrestre”. (Il film è presentato in versione originale con sottotitoli in italiano)