“LE CAMPANE DI NAGASAKI” (Nagasaki no Kane, 1950) di Hideo Oba, sceneggiato dal futuro regista Kaneto Shindo. Ambientato a Nagasaki, il film si concentra sulla figura storica del medico radiologo Takashi Nagai (che sopravvisse alla bomba protetto dai muri del reparto di radiologia dell'università di Nagasaki) e della moglie, Midori Moriyama, uccisa dalla bomba atomica. Nagai scrisse diversi libri sulla sua esperienza diretta nel curare i feriti della bomba e nel confrontarsi con gli effetti della radioattività, per lasciare la sua testimonianza ai posteri. I suoi testi però si scontrarono con la censura statunitense, che ne impedì la pubblicazione, o ne impose dei cambiamenti, o delle aggiunte. Dopo la sua morte, Nagai fu soprannominato "Santo di Urakami" dai suoi concittadini. (il film è presentato col doppiaggio in italiano) “HIROSHIMA” (1953) di Hideo Sekigawa, vide la partecipazione di migliaia di sopravvissuti alla bomba atomica che resero possibile la realizzazione delle impressionanti scene di massa, allo scopo di mostrare in modo più realistico quanto accadde in città il giorno dell'esplosione atomica, criticando sia gli americani (per averla sganciata compiendo un "esperimento" e per la loro volontà di acquistare dei "macabri trofei" di ciò che avvenne in città), sia il fanatismo e la rigidità degli ufficiali militari nipponici, ritenuti anch'essi responsabili di quanto accaduto. (il film è presentato in versione originale sottotitolata)