Ma la faccenda, nel suo complesso, č infantile, anche se si sono scomodate individualitā come quella di Bill Conti per le musiche o di Laszlo Kovacs per la fotografia. Infantile e anche preoccupante, con quel next nel titolo originale, che sta per prossimo, venturo, e che sembra minacciare una nuova serie, dopo che quella con Ralph Macchio si era venuta via via impoverendo per congenita fragilitā, oltre il primo, simpatico episodio; va benissimo il femminismo, per caritā, ma a patto che non sia fonte di esiti troppo soporiferi." (Mario Milesi, 'Bergamo Oggi', 21 Giugno 1995)
"I numeri cambiano, il film resta lo stesso. Quella di 'Karate Kid' č una serie che potrebbe andare avanti all'infinito. Stavolta c'č una ragazza a prendere lezioni di karatč, ma soprattutto di vita, da Pat Morita, il vecchio nippo-americano dispensatore di saggezza agli irruenti giovani di stirpe anglosassone. Hilary Swank č brava in ginnastica e ha un corpo che ne farebbe una star dell'hardcore: a tirare pugni e calci č sprecata. Attorno a lei, il solito ragazzo buono, che sogna di andare all'accademia dell'aeronautica, e i soliti cattivi, che alla fine verranno messi a posto. In mezzo un convento buddista dove imparare un diverso senso del tempo: il domani non č meglio di ieri." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 14 Luglio 1995)