A San Francisco un killer, imprevedibile ed inafferrabile, sta disseminando cadaveri. La Polizia ha messo in azione un'insolita coppia di investigatori: ne fanno parte due donne. La più giovane - che è psicologa presso il Dipartimento - M. J. Monahan, ambiziosa ed efficiente, è assistita per i vari adempimenti di servizio dal collega detective Ruben Goetz; l'altra è un'espertissima psicologa criminale, Helen Hudson, la quale, tuttavia, soffrendo di agorafobìa, studia e lavora chiusa in casa, ancora preda di incubi ed angosce, nel terrore che un assassino, in passato suo persecutore, possa ritornare con rinnovate minacce di morte. Le due donne sono intelligenti e determinate, perché i crimini in corso sembrano rispondere ad una certa logica e ad un programma e la Hudson è un vero archivio vivente, conoscendo i metodi operativi dei più grandi delinquenti psicopatici. Malgrado che i primi approcci siano stati difficili, le due donne finiscono presto per collaborare, giusto quando Helen scopre, nell'ennesimo delitto dell'ignoto killer, un indizio base che unisce tutti i suoi reati. Essa, sempre chiusa in casa, si dedica al caso, con l'aiuto del suo devoto assistente Andy e affidandosi al computer, per prevedere le mosse ed i comportamenti dell'ignoto folle, pensando soprattutto al tizio che un tempo aveva fatto di tutto per stanarla da casa ed ucciderla. M.J. Monahan l'aiuta con tenacia e con la sua professionalità. Intanto il criminale nella sua boriosa follia ha voluto imitare il progetto di un "grande" del passato, ma per superarne le gesta deve arrivare fino ad Helen nel suo domicilio. Il che avviene: l'assassino è Daryll Lee Cullum, colui che ha trasformato Helen Hudson in un groviglio di paure ed angosce, ma che non è comunque riuscito a lederne intelligenza e coraggio. Questi paga con la vita la sfilza di orrori compiuti.