Nel Mississipi, due balordi ubriachi stuprano la figlia di dieci anni di Carl, operaio di colore. L'uomo, incapace di controllarsi, si fa giustizia da sè, uccide i due colpevoli, viene imprigionato. La difesa viene assunta da Jake, giovane avvocato pieno di ideali e di grandi speranze. Deve però scontrarsi con una situazione sociale in cui dominano preconcetti, omertà, complicità. Dopo molti tentennamenti, accetta la collaborazione di Ellen, studentessa di legge energica e intraprendente, che si butta nell'impresa in maniera tale da subire poi le vendette di alcuni membri del locale KuKluxKlan che la sequestra e la minaccia. Anche Jake mette a rischio la propria vita e quella della famiglia (moglie e figlioletta) perchè va a toccare gli interessi di diversi membri delle comunità del Mississipi. Gli attentati, gli scontri a fuoco, la perdita di tutti i rapporti sociali scoraggiano Jake, che però all'ultimo ritrova fiducia grazie all'incoraggiamento di Lucien Wibanks, avvocato di grido caduto in disgrazia e radiato dall'albo. Al momento finale dell'ultima udienza, Jack trova il coraggio per fare ai giurati un discorso chiaro e implacabile, che mette tutti di fronte a precise responsabilità. Carl viene assolto.