La vicenda si svolge in Veneto nella villa di un ricco possidente di origine napoletana, Antonio, Egli però è solo usufruttuario, mentre la proprietaria dei beni, per volontà del nonno, è la figlia Rosa, la quale ha fatto voto di rimanere "casta e pura", dinanzi alla madre morente, finché il padre resterà in vita. E' un voto estorto per interesse. Vent'anni dopo ritroviamo Rosa sulla trentina, tutta casa e chiesa, ma psicologicamente sconvolta da problemi sessuali. Qui si inserisce il cugino Fernando che corteggia Rosa e aggrava la sua situazione sessuale, finché esasperata la donna decide di farsi suora e donare tutti i suoi beni alla chiesa. Per evitare questa sventura il padre organizza la festa di Santa Rosa, una leggendaria martire cristiana. La festa si muta in orgia quando gli invitati, travestiti da barbari, fingono un assalto e violentano Rosa. L'evento muta completamente la giovane donna, che si rende indipendente, toglie la procura dei suoi beni al padre, liquida il cugino con un assegno e se ne va libera per il mondo.