Elia ha un talento. Non ha mai sbagliato un rigore in vita sua. E ha un piede fatato, in pochi calciano il pallone come lui. Ma Elia ha un problema. Ha diciotto anni con un cervello da dodicenne: l'età in cui il padre, per paura, abbandonò lui e la madre per tornarsene a fare il manager, a Roma. Michele ha un problema. Un incidente gli ha impedito, da ragazzo, di coronare il suo sogno di diventare calciatore. E' rimasto nel giro: fa l'osservatore per piccole squadre di provincia, gira, chiacchiera, intrallazza, vive al di sopra delle sue possibilità, mente a se stesso e agli altri. Ma Michele ha un talento. Riconoscere le qualità dei giovani calciatori, tirar fuori il campione che è in loro. Quando, in uno dei suoi viaggi al sud ad osservare giovani calciatori, Michele si imbatte per caso, su una spiaggia, nel talento di Elia, ne resta folgorato.