Penso che ben pochi sapessero, compreso chi vi scrive, dell’esistenza di questi cortometraggi prodotti da Nanni Moretti ed Angelo Barbagallo, in collaborazione con Tele+ e RAI TRE, che vanno sotto il nome de I Diari della Sacher (la Sacher, oltre che la celebre torta al cioccolato, è la Casa di produzione fondata da Moretti ndr). Sono diari scritti da gente qualunque, depositati presso l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (Arezzo). I cortometraggi (di circa mezz’ora l’uno) non fanno altro che dare voce a questi scrittori dilettanti, la maggior parte ormai avanti con l’età. E sono storie tanto diverse che, però, messe insieme come le tessere di un grande mosaico bizantino, fanno la Storia d’Italia, quella vera. Al di là dei contenuti, sicuramente toccanti, c’è da dire che l’arte cinematografica è allo stato primitivo: si usa molto la telecamera fissa sul narratore (raramente si vede l’intervistatore) interrotta da filmati d’epoca inerenti all’argomento trattato. Inoltre, e da Moretti c’era d’aspettarselo, le tematiche non sono proprio nuove: molti racconti di guerra (prigionia, partigiani, fucilazioni, fame...), il ruolo della donna, la sinistra, il carcere, il sud... Ignorata, come spesso succede, l’altra metà del mondo: quella cattolica, liberale, della media ed alta borghesia. Quelli, che, per una gran fetta dell’intellighenzia nostrana, “sono dalla parte sbagliata” o non hanno nulla di interessante da dire. Ma non vogliamo incolpare Moretti & C. di questo, tutt’altro: c’è il rammarico che questa parte d’italiani non abbia saputo o voluto produrre un “Moretti” che parlasse anche di loro. I due DVD del cofanetto contengono le due serie di documentari (2001 e 2002) e non hanno altri extra se non la sottotitolazione in inglese dell’audio, 2.0, in italiano. Certo, un’intervistina a Moretti o Barbagallo…