Un giovane poeta (Wilhelm Dieterle) viene ingaggiato dal proprietario di un museo delle cere (John Gottow) per animare attraverso 3 storie altrettante statue esposte nel museo, Ivan il Terribile (Conrad Veidt), Jack lo squartatore (Werner Krauss), il califfo di Bagdad Harun Al-Rashid (Emil Jannings)… Il film di Leni (noto in Italia anche come “Tre amori fantastici”), che presenta molti collegamenti con i precedenti “Il gabinetto del dottor Caligari” di Wiene e ”Destino” di Lang, nonostante l’incompletezza - un quarto episodio mai girato per problemi economici - si erge come uno spettacolare kolossal, capace di esaltare le forme dell’espressionismo (basti osservare le mirabolanti scenografie o gli inquietanti effetti fotografici) e di sfruttare appieno le grandi doti degli interpreti, da Emil Jannings a Conrad Veidt a Werner Krauss.