Il documentario “La Moda Proibita (Roberto Capucci e il Futuro dell’Alta Moda)” si basa su una serie di interviste e di eventi come la Mostra “Alla ricerca della regalità” presso la Venaria Reale di Torino o “Roberto Capucci e i giovani” al Palazzo Moraldo di Milano oltre al materiale di repertorio come il grande defilé del 1985 alla Armory di New York e l’indimenticabile esposizione al Teatro Farnese di Parma che raccoglieva gli abiti scultura di tutta una vita. Testimonial come Anna Fendi, Sylvia Ferino (director of the Picture Gallery at the Kunsthistorisches Museum di Vienna), Eike Schmidt (direttore degli Uffizi a Firenze), il soprano Raina Kabaivanska, lo scienziato Pierluigi Luisi, il pittore tessile Sidival Fila. Abbiamo raccontato il Capucci che dice di no ad Anna Magnani ma dice di sì a Silvana Mangano, a Pier Paolo Pasolini e a Rita Levi Montalcini imponendole per la consegna del Nobel un abito da gala con piccole ali e code. Non mancano i testimonial giovani come una ragazza che, nell’impossibilità di acquistare un suo abito da sposa, ha passato la notte in un museo raggomitolata dentro una sua creazione “Sposa Rossa” come fosse una capanna. Roberto Capucci è un artista fuori serie che esporta l’eccellenza italiana in tutto il mondo, nei musei di New York, Parigi, Berlino, Pechino, Madrid, Vienna, Mosca. Un couturier geniale che ha rifiutato il sistema commerciale della moda basata sulle riviste e le sfilate convinto che “chi è nella Moda è già fuori Moda”. Il documentario, oltre a modelli ormai famosi come sculture (come Oceano, realizzato con 200 metri di seta, 1500 pezzi di stoffa nei 30 colori dell’acqua cuciti da 5 sarte per 5 mesi), presenta per la prima volta tra un abito e un segreto svelato, i suoi personaggi immaginari che guizzano tra le sequenze del racconto a scandire i giochi di stoffe con la materia dei sogni.