Gino Bartali, classe 1914, in sella dal 1931 al 1954, tre volte maglia rosa, due volte maglia gialla. Bartali, le gare, la fatica, il sudore. La vittoria al Tour de France conquistata nel ’48, quando ormai in età, tutti lo davano per spacciato. Bartali e Coppi, una rivalità che appassionò e divise l’Italia dell’immediato dopoguerra. Bartali campione, insomma. Ma anche Bartali uomo. Toscanaccio schietto e sanguigno, fedele per tutta la vita alla moglie Adriana, sposata da ragazzo prima della fama. E poi l’impegno antifascista, la fede cattolica, l’ostilità al regime mussoliniano. A interpretarlo, uno strepitoso Pierfrancesco Favino, punta di diamante di una fiction imperdibile, un omaggio straordinario a uno dei più grandi miti del Novecento italiano.