Pokémon ha avuto la caratteristica di appassionare, divertire e intenerire il pubblico giovanile di mezzo mondo. Creatura multimediale per eccellenza con un DNA equamente ripartito fra videogame (grazie a Nintendo che ha polverizzato i rivali), fumetto (in arrivo anche in Italia), serie televisiva (su Italia 1 siamo alla seconda stagione, in Giappone ha toccato i 170 episodi), merchandising di ogni colore, ora č anche fenomeno cinematografico. Alla faccia di pellicole magari piů meritevoli, vedi La principessa Mononoke, chissŕ quando destinate alla giusta considerazione del pubblico e della stampa ufficiale. Piace adesso, Pokémon, perché arriva di seconda mano dagli americani di “4Kids”, distaccamento infantile di Warner Bros., che hanno saputo valorizzare un prodotto commerciale tutto giapponese trasformandolo in evento dell’anno – quasi “yankee”. Geniali soprattutto nell’aver fatto passare sotto silenzio il malore di massa che nel 1997 affievolě il buon credito di Pikachu, a causa di un solo episodio TV esposto ad intermittenze di luce rossa e blu. Pazienza, il mondo dello spettacolo č anche questo. E le cifre parlano chiaro: quasi due milioni di italiani incollati davanti al televisore e nove miliardi di incasso nei cinema per questo first movie (una bazzecola rispetto agli 80 milioni di dollari al box office USA). Persino la critica di casa nostra si č dimostrata fin troppo cordiale nei suoi confronti. Ma č lecito essere dubbiosi? Diciamo che in questo modesto apologo contro la clonazione, diretto con parsimonia da Kunihiko Yuyama (Slayers) persino nell’uso delle tecnologie digitali e nell’orchestrazione delle scene d’azione, si diventa improvvisamente sospettosi di fronte alla cornice di innocenza e solidarietŕ che si instaura tra i personaggi umani e i “pocket mosters”. All’origine di tutto ci sta la rivolta contro l’uomo da parte di Mewtwo, un pokémon vivente, clone del raro e tenerissimo Mew, afflitto da interrogativi esistenziali, il quale sfida Ash per cambiare le regole del gioco e dominare da solo il mondo. Premessa tanto svagata quanto prevedibile la presenza, prima dei credits iniziali, di un cortometraggio, Pikachu’s vacation, di appena venti minuti che nulla aggiunge alla vivacitŕ del “fenomeno”. L’edizione in DVD uscita Italia vince ogni confronto con quella americana, capace di mandare di certo in tilt il cuore dei fan. Pokémon puň essere seguito con il commento originale, non sottotitolato, dei produttori americani. Per non perdere poi il filo degli eventi, tra gli extra sono state inserite due brevi introduzione filmate, La storia sull’origine di Mewtwo (in italiano) e Il viaggio di Ash (in inglese, ma sottotitolato), che sbrigliano i dubbi dei meno informati. Il trailer del film č in lingua originale, mentre la preview del secondo lungometraggio (previsto per Natale) č stato doppiato in italiano. Interessante il videoclip “Don’t say you love me” degli M2M, giovani e carini come si conviene e variegato il menů linguistico dal quale manca solo l’audio in giapponese. Votati all’approfondimento tematico sono infine i materiali DVD-Rom inclusi nel disco, con allacciamenti a Internet, guida al game e mini storia in inglese sugli anime: quest’ultima sommaria e persino imprecisa. Bello o brutto che sia dunque, possiamo tuttavia prevedere che Pokémon- Il film scalerŕ in fretta le preferenze del pubblico. Una rivincita insolita per la japanimation.