Reduce dal Vietnam, Jon Rubin intende reinserirsi nella vita civile della New York del 1967. Trovata una modestissima camera, scopre che dalla finestra si possono tenere d'occhio tutti gli interni del grattacielo che sta di fronte. Pensa allora di realizzare un film di "pura arte guardona" in 8 mm e convince il signor Banner, un produttore di filmetti porno, a finanziarlo. Per essere più realista, non si accontenta di quanto riesce a rubare dalla "privacy" altrui e decide di sedurre Judy Bishop, una graziosa dirimpettaia. Il film però fallisce poiché la cinepresa, predisposta ad orologeria affinché si metta in moto al momento opportuno, si affloscia riprendendo quanto accade in un altro appartamento. Abbandonata la vocazione di "regista-voyeur", Jon si improvvisa attore per una compagnia "underground" in lotta per i diritti dei negri. Anche questo impegno non dura. Legato ormai a Judy che è in procinto di renderlo padre, Jon diviene assicuratore e cede momentaneamente al borghesismo degli elettrodomestici e dei prodotti di consumo. Incapace di resistere anche a questa condizione di vita, fa saltare con la dinamite l'intero grattacielo. Intervistato dalla TV davanti alle fumanti macerie come testimone del fattaccio, impreca contro le pazzie degli USA e saluta allegramente dicendo "Hi, Mom!", cioè "Ciao, mamma!".