Sul greto del Tevere giace il corpo di una donna assassinata da poco. In base ad alcune testimonianze si giunge ad identificare un gruppo di persone che verso l'ora del delitto sono state viste aggirarsi nei dintorni. "Il Canticchia" un giovane di 19 anni, sostiene di esser passato di là tornando da un incontro con un prete che gli aveva promesso lavoro. Invece egli è un ladruncolo di periferia ed anche quella sera è andato a caccia di borsette da rubare alle coppie di innamorati "Il Califfo" parla di una idilliaca passeggiata con la fidanzata. Invece è un ex ladro che vive alle spalle di due strozzine e quella sera era capitato nel parco litigando con la sua amante per motivi di interesse. Teodoro, è un soldatino calabrese, che racconta una storia fantastica, ma finisce per ammettere di essersi seduto su una panchina dopo una giornata passata a gironzolare per la città e di essersi addormentato. Il nuovo indiziato è Natalino, un tipo strano che reagisce alle domande come un animale braccato accusando due ragazzi che ha intravisto quella sera. I carabinieri giungono nella borgata per prelevare Francolicchio e Pipito, ma questi fuggono spaventati verso il fiume. Pipito viene catturato, mentre l'altro si getta in acqua e muore. Dall'interrogatorio del ragazzo prende lentamente luce la vera figura dell'assassino: Natalino, un folle pericoloso, il quale quando lo arrestano, grida a sua discolpa che non è delitto uccidere una prostituta.