Il prof. Cerullo, uno stravagante scienziato, ha denominato "tropelio" un specie di coleottero che lui ha scoperto essere presente ovunque esiste nel sottosuolo del "petrolio" (il nome convenzionale, infatti, è un anagramma). Naturalmente il mondo intero ha sete dell'oro nero e il Cerullo viene rapito. Da Napoli, ove è avvenuta la scomparsa, a causa dei pochi indizi raccolti partono per il Cairo il commissario Rizzo, detto "Piedone" e il suo fedele collaboratore, il maresciallo Caputo; i due, tuttavia, vengono seguiti anche dal piccolo Bodo, un negretto adottato da Piedone nel corso di precedenti missioni africane. Appena giunti nella capitale egiziana, i poliziotti napoletani devono prendere atto della diffidenza di Assan, capo di una tribù che vive nel deserto, e della aggressiva gelosia di altri europei, come Jack Connor, detto "Lo Svedese". Dalla loro parte, invece, si schiera l'industriale Edward Barnes la cui nipote Connie viene rapita. Neutralizzate avventurosamente tutte le aggressioni, fatta amicizia con Assan, al momento della battaglia decisiva Cerullo e Caputo possono contare sull'arrivo del tenente Kebir, fidanzato di Connie e comandante di un reparto di guardie egiziane alle quali vengono affidati i briganti.