Il maestro elementare Ubaldo Impallato, che non riesce ad ottenere un posto stabile, s'aiuta alla meglio custodendo in una specie di doposcuola i ragazzi del quartiere. Accade un giorno che il padre di un ragazzo, di nome Gigetto, che gli è stato affidato, venga arrestato e condannato come falsario a due anni di carcere. Impallato si rivolge ai parenti del piccino, che è orfano di madre, ma quelli non vogliono saperne del figlio del "galeotto" e Impallato è costretto a tenerlo presso di sè, dividendo con lui il poco pane che ha. Ma un giorno Impallato fa una scoperta strabiliante: Gigetto ha una stupenda voce di baritono, cosa rarissima in un ragazzo. Con infinita pazienza Impallato si dedica al compito di istruire Gigetto, educando la sua voce, finchè può presentarlo ad un impresario, che paga a peso d'oro lo sfruttamento esclusivo delle facoltà canore del grande, piccolo baritono. Un'esibizione alla TV induce i parenti di Gigetto a darsi da fare per impadronirsi del ragazzo; ma Gigetto, vistosi conteso tra persone che tutte vorrebbero sfruttarlo, fugge alla vigilia del suo debutto. Essendosi buscato una forte infreddatura, deve venir sottoposto all'asportazione delle tonsille: perde così la sua voce baritonale, riacquistando la sua voce normale di ragazzo. Ora nessuno vuol più saperne di lui, neanche Impallato, che ha ottenuto finalmente il posto di maestro di ruolo. Ma poi, disgustato dal contegno dei parenti del piccino, vedendo che Gigetto gli è sinceramente affezionato, Impallato decide di tenerlo con sè.