Molto tempo fa, nella Seconda Era della Terra di Mezzo, furono forgiati diciannove grandi anelli, ciascuno dei quali accordava lunga vita e poteri magici a chi lo portasse. Ma Sauron, l'Oscuro Signore di Mordor, forgiò un Anello Sovrano, amalgamando al suo oro fuso il proprio sangue e la linfa vitale. Con esso intendeva portare tutti gli altri anelli sotto il suo dominio. Lo forgiò nelle viscere del Monte Fato e su di esso pronunciò l'incantesimo dell'anello che gli avrebbe conferito il potere: "...un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio per incatenarli". Adesso, il futuro della civiltà dipende dal destino dell'Anello Assoluto, che il fato ha deposto nelle mani di un giovane hobbit di nome Frodo Baggins, che ereditato l'Anello, entra nella leggenda. Trasposizione cinematografica del primo volume della saga "Il Signore degli Anelli" scritta da J.R.R. Tolkien, intitolato "La compagnia dell'Anello Aragorn, Gimli, Legolas e il redivivo Gandalf sono ormai divisi da Frodo e Sam (che son costretti ad accompagnarsi al viscido Gollum, l'unico che può guidarli verso Mordor)... Ma per tutti - Pipino e Merry compresi - il viaggio verso il Monte Fato continua. I cavalieri neri sono sempre in agguato, ma battaglie ben più ampie e sanguinose attendono i nostri eroi che decidono di stringere alleanza con gli alberi viventi Ent, gli elfi, i cavalieri di Rohan e quelli di Gondor per assaltare Isengard e la torre di Orthanc dove si nasconde la loro nemesi, Saruman. Mentre Frodo e Sam continuano il loro cammino verso il Monte Fato per distruggere l'Anello, ignari della strada su cui il perfido Gollum li sta conducendo, l'ex Compagnia dell'Anello combatte una grande battaglia a Minas Tirith, capitale del regno di Gondor, contro l'esercito di Sauron che ha messo la città sotto assedio. Malgrado le numerose perdite la Compagnia cerca in ogni modo di distrarre Sauron per portare a termine la sua missione: gettare l'Anello nella gola del Monte Fato.