E' tempo di elezioni politiche e gli elettori, che per ragioni di lavoro hanno lasciato il loro comune di residenza, vi ritornano per votare. Da Monaco di Baviera parte, con la sua auto sportiva, il materano Pasquale, che, accasato con una tedesca e costretto a subire la sua orrenda cucina, già pregusta una rimpatriata coi fiocchi. Da Torino parte per Roma, con i due figli e la moglie Magda piemontese, l'insopportabile Furio, un ometto pignolo e senza fantasia, abituato a programmare al secondo tanto un viaggio in auto, quanto la vita propria e quella dei familiari. Da Verona, dov'è andato a prendere sua nonna -una donna obesa, piena d'acciacchi, ma anche di spirito -rientra nella capitale Mimmo, un giovanottone ingenuo con il cervello di un bambino. Durante il viaggio, Pasquale viene sistematicamente spogliato di tutto - radio, regali, auto -per cui, arrivato il momento di votare, saprà soltanto sfogare la sua rabbia con le parolacce. Fulvio, invece, sarà a tal punto riuscito a stancare la moglie con la sua pignoleria, da farle accettare la corte di uno sconosciuto e fuggire con lui. Mimmo, infine, avrà un'infelice avventura con una prostituta d'albergo, e, soprattutto, farà tanto arrabbiare la nonna con le sue esagerate e sciocche premure, da provocare la sua morte.