Il commissario Santamaria, un romano in forza presso la Questura di Torino, viene incaricato di indagare sull'uccisione di un equivoco arch. Garrone. L'arma presunta del delitto - un fallo di marmo - e alcune circostanze lo inducono a sospettare di Anna Carla (una borghese attraente dalla quale il poliziotto si sente attratto immediatamente) e di Massimo, un amico della stessa, legato da amicizia particolare con Lello, un impiegato comunale. Le indagini si fermano per l'intricarsi degli indizi e per le raccomandazioni dei superiori che temono di suscitare un vespaio. Ma Lello, deciso a scagionare Massimo, segue una pista ben diversa da quella del Santamaria, e fruga nelle corruzioni documentate presso il catasto comunale. Il secondo delitto, l'uccisione di Lello, induce finalmente il commissario a scoprire l'assassina e a concedersi un riposo con Anna Carla.