Mario Vinicio, podestà di Ardea, avvicinandosi gli americani, decide di trasferire i poteri municipali all'oste Attilio Cappellaro, irriducibile antifascista. La figlia di Vinicio sta per sposare il figlio di Attilio e i due, al di sopra delle divergenze politiche, pensano che "il comando", debba restare in famiglia. Tutto andrebbe per il meglio se non intervenisse, con l'arroganza del suo rango, il signorotto del paese, Luciano Crippa, un fascista sfegatato.