Dopo un incidente stradale, mentre si attende che giungano i soccorsi, Leo declama al prof. Bennett la storia del grande Yogi tibetano Milarepa che ha appena finito di tradurre e che rispecchia per molti versi la propria vita. Il film, tolte le poche scene necessarie per attualizzare il rapporto Milarepa-Marba in quello Leo-Bennett, narra una leggenda orientale divisa in tre ben distinti capitoli: quello della magia nera (Mila, stimolato dalla madre povera e oppressa, apprende i misteri del malocchio e determina la morte dei ricchi persecutori ma anche quella di innocenti bambini e di animali): quello della magia bianca (Mila, raggiunto il sapiente Marba, con dura propedeutica si incammina lungo la via della perfezione e della saggezza); quello della trasfigurazione (Mila, ormai Budda o libero, rivela al defunto santone l'unico segreto da lui non raggiunto: la resurrezione consiste nell'assoluto distacco da ogni realtà materiale).