All’epoca, nel 1991, l’occasione per l’uscita del sesto episodio cinematografico della prolifica e popolare serie TV di Star Trek fu data dal 25° anniversario della prima serie TV, che era nata proprio nel lontano 1966. Alla regia torna quel Nicholas Meyer che aveva diretto L’ira di Khan, uno degli episodi più spettacolari, mentre Leonard Nimoy, il popolare Spock già regista del terzo e quarto episodio, qui cura la sceneggiatura e la produzione. Star Trek VI - Rotta verso l’ignoto è uno dei film meglio riusciti della serie, anche perché riesce a tirar fuori la storia dalle “secche” del genere fantascientifico classico, rilanciandolo in altre direzioni piuttosto inconsuete, in particolare verso il genere “noir”. Qui finalmente sembra che la pace e il disarmo possa trionfare: Spock, su mandato della Federazione, ha trattato un processo di disarmo con i Klingoniani e l’Enterprise del capitano Kirk è inviata come nave di scorta del cancelliere Gorkov in viaggio verso la Terra per la firma del trattato. Kirk non crede alla buona fede dei klingoniani ed è piuttosto contrariato dal dover, proprio lui cui i Klingon hanno ucciso il figlio, collaborare con gli eterni nemici. Costretto suo malgrado, dovrà accettare anche una poco elegante cena tra i due equipaggi, che metterà a nudo le differenze tra i due popoli e gli antichi rancori e sospetti. Il giorno dopo, però, due misteriosi terroristi entrano nell’astronave dei Klingon facendo una strage e uccidendo Gorkov. Tutti i sospetti sono rivolti proprio sull’Enterprise, e il comandante Kirk, per evitare un conflitto che allontanerebbe per sempre la pace, si consegna come prigioniero, insieme al dottor McCoy, pur dichiarandosi innocente. Giudicati colpevoli nel processo, i due vengono condannati ai lavori forzati a vita. Per Spock e l’equipaggio dell’Enterprise sarà necessario il massimo di attenzione (anche all’interno delle proprie fila tra cui si annida un traditore) e velocità di movimento, per liberare il capitano, evitare la guerra e scoprire i veri mandanti dell’assassinio. Rotta verso l’ignoto è un curioso film pacifista e rivoluzionario, utopico e riconciliante, quasi un manifesto delle correnti di pensiero susseguitesi alla caduta del muro di Berlino e all’imminente fine dell’Impero Sovietico. Pieno zeppo delle figure dell’immaginario del cinema noir (il processo, il tradimento, l’ambiguità, le confessioni, persino una sorta di “dark lady”, ecc.), sembra voler abbandonare le coordinate principali del genere (l’azione qui è ridotta a pochi frammenti di scene) senza però cadere in quella fantascienza filosofica che caratterizzerà maggiormente la serie successiva, “The Next Generation”. Malinconico e “autunnale”, come spesso accade negli episodi conclusivi, Star Trek VI è un continuo gioco di “doppi”, sorta di specchi che riflettono metaforicamente i personaggi della serie: da Spock che troverà il suo alter ego in Valeris (l’allieva Vulcaniana interpretata da Kim Cattrall), al capitano Kirk che addirittura combatterà con un personaggio camaleonte che si trasformerà nel suo doppio, fino al duro guerriero Chang (Christopher Plummer) che sembra la versione incattivita del combattente Kirk d’altri tempi. Ormai giunta all’autoriflessione, quasi necessariamente la prima serie deve cedere il passo alla nascente televisiva Next Generation: tre anni dopo, con Generazioni, il passaggio di consegne sarà ufficializzato. Il DVD è in verità piuttosto deludente negli extra, soprattutto per gli appassionati della serie che si aspetterebbero materiali aggiuntivi un po’ più rari e interessanti dei due trailer qui presentati. Per il resto il prodotto è discreto: audio in Dolby Digital (5.1) e svariate lingue e sottotitoli, per un formato widescreen che ne rispetta l’originale 2.35:1.