Risolta, o quasi, la crisi dell’impero Klingon, si torna alla routine del 24° secolo. Ormai Star Trek TNG è una stella che brilla di luce propria, si è affermata riscuotendo grande consenso tra gli addetti ai lavori, ma soprattutto tra il pubblico. Nella sua quinta rappresentazione televisiva raccoglie i frutti del lavoro seminato in passato lasciandosi alle spalle numerosi telefilm americani decisamente più blasonati. Purtroppo l’apice del successo coincide con la morte di Gene Roddenberry, indimenticabile creatore della mitologia trekkeriana, che scompare lasciando un vuoto incolmabile nel cuore dei fan e dei suoi collaboratori. Un evento che in qualche modo segna l’intera stagione rendendola più matura e malinconica. Alcuni episodi sono estremamente toccanti e lasciano una sensazione amara che svanisce solo con la puntata successiva. TNG è a tutti gli effetti il nuovo Star Trek e molti attori famosi si mettono in coda per avere una parte nel serial. In questa stagione troviamo tra gli altri una giovanissima Ashley Judd, mentre nella lunga lista di attesa appaiono nomi come Robin Williams, Elliott Gould, John Goodman e molti altri. La serie è più dinamica e sono davvero pochi i “tempi morti”, che rappresentavano una costante della stagione 4. Si vivono gli strascichi della sanguinosa guerra tra Bajoriani e Cardassiani, il burbero Worf diventa padre a tempo pieno e torna l’entità di cristallo. Il momento clou della quinta stagione è dettato dal ritorno sul piccolo schermo del mitico signor Spock, impegnato in una delicata trattativa diplomatica. Come tradizione vuole, alcuni episodi sono un pretesto per trattare temi sociali importanti o per approfondire le relazioni tra i personaggi. Intrecci amorosi e rapporti umani si fondono con momenti di azione pura, mentre i motori dell’Enterprise squarciano il buio siderale. E poi ancora anomalie spazio-temporali, parassiti intergalattici e curiosi viaggiatori del cosmo. Il comandante Riker interpreta alla perfezione il suo ruolo di inguaribile rubacuori, l’atletico numero uno cercherà di batterà ogni record di conquista amorosa “socializzando” con le razze più disparate. Sempre completa la sezione extra che in questo cofanetto si ripropone più ricca che mai e include un doveroso tributo all’indimenticabile papà di Star Trek: Gene Roddenberry. Ormai è un abitudine, la serie si conclude con la prima parte di una storia che ci lascerà con il fiato sospeso fino al prossimo box. Avanti un quarto a impulso!