PER LA PRIMA VOLTA IL CAPOLAVORO DI FELLINI NELLA NUOVA VERSIONE RESTAURATA PRESENTATA AL 72° FESTIVAL DI VENEZIA.
Borgo, un paesino dell'Emilia Romagna, anni dal 1930 al 1935. Titta è un adolescente che sta vivendo quelle che rimarranno per sempre le memorie della sua età più bella e terribile: quella in cui nascono i sogni e si affacciano anche le prime disillusioni. La famiglia e il paese gli offrono gli elementi per costruire la sua quotidianità destinat a durare: il padre impresario sempre in lotta con la madre, lo zio scroccone e quello in manicomio, il nonno in piena salute che si prende le libertà con la domestica, una parrucchiera procace che stuzzica le sua fantasie, il matto del villaggio che ha come nome Giudizio. Esibizionisti, chiaccheroni, bugiardi: gli abitanti di Borgo colorano le stagioni che il fascismo tende ad ingrigire, regalando a Titta tanto materiale per imparare a vivere.