La grande illuminazione di Pier Paolo Pasolini fu, per sua stessa ammissione, quella di calare il romanzo di De Sade nell'Italia Settentrionale durante l'occupazione nazi-fascista. Quattro uomini di potere della Repubblica di Salò fanno rapire alcuni giovani, maschi e femmine, sani e di bell'aspetto. Li fanno rinchiudere in una villa nei pressi di Marzabotto perché, in una sorta di Inferno dantesco, divengano vittime sacrificali dei loro desideri più abbietti, di sopraffazioni violente, di stupri crudeli.