Strani invasori dello spazio atterrano sotto forma di baccelli in una tranquilla cittadina e a poco a poco occupano i corpi dei suoi abitanti, alterandoli. Un piccolo grande film di fantascienza degli anni '50. È la scrittura asciutta, concreta, essenziale di D. Siegel che lo trasforma in una parabola di inquietante suggestione, così sottile nella sua ambiguità che fu interpretato come una parabola sia anticomunista sia antimaccartista. La prima parte sembra dar ragione ai primi, il finale ai secondi. La sceneggiatura (con i dialoghi non accreditati del 30enne Sam Pekinpah, che nel film fa un'apparizione) di Daniel Mainwaring è tratta da un romanzo (1954) di Jack Finney. È, in fondo, un film di orrore quotidiano senza effetti speciali e impostosi negli anni come indiscusso capolavoro del cinema.
Il maestro del brivido Stephen King lo ha incluso nella sua personalissima lista dei 100 migliori film di sempre. Tanti i remake che si sono succeduti negli anni. Nel 1978 ''Terrore dallo spazio profondo'' di Philip Kaufman, nel 1994 ''Ultracorpi-L'invasione continua di A. Ferrara'' e nel 2007 ''The Invasion'' di Oliver Hirschbiegel con Nicole Kidman e Daniel Craig.
Il film viene presentato per la prima volta al mondo in formato Superscope anamorfico. Come nella migliore tradizione Sinister Film, l'edizione è ricca di contenuti speciali esclusivi e impreziosita da un restauro che rende giustizia ad un vero classico del cinema.