Olmo Dalcò e Alfredo Berlinghieri sono nati lo stesso giorno. Uno è "paisano", l’altro "padrone". Olmo è selvaggio e irruento come la terra che gli dà da mangiare, su cui cammina a piedi scalzi con un cappello pieno di rane. Alfredo è rapito dalla sua forza e dalla sua carnalità: mal tollera i vincoli della ricchezza e la grettezza di un padre che ha dimenticato l’esempio degli avi. Il nuovo secolo, il Novecento, è appena iniziato. È il tempo del socialismo, della Lega, dei primi scioperi agrari. È il tempo delle ideologie. L’amicizia del paisano e del padrone attraversa l’inverno del Fascismo, le atrocità delle camicie nere, la primavera della Liberazione. È scalfitta, è contrastata, è vessata, ma vede compiersi un unico grande ideale: l’uguaglianza.