In un paesino pugliese, a metà degli anni '70. Carlo, sedici anni, è in dissidio con il padre, un sognatore che fa l'impiegato postale ma scrive e mette in scena ogni anno torbidi drammi in costume. Il ragazzo vuole dedicare energie al gruppo musicale cui appartiene e diventare un famoso musicista; vuole diventare come gli amici ventenni, estroso come Enzo, intelligente come Vito, seducente come Nicola; vuole fare l'amore al più presto con la compagna di scuola Antonella e realizzare con lei un rapporto libero simile a quello che c'è tra Nicola e Maura. La vita di tutti i giorni è sconvolta dall'arrivo in paese di tre ragazze del nord, Tea, Gaia e Lena, figlie di un ingegnere di Monza mandato a ultimare gli impianti di una fabbrica che promette nuovo lavoro. Nel modo di parlare, di atteggiarsi, di comportarsi, le ragazze sembrano arrivare da un altro mondo, e tutti sono sconvolti. Nicola è conquistato da Gaia e rompe il rapporto con Maura. Vito si innamora di Tea, vuole lasciare l'università e andare via con lei. Anche Carlo, respinto da Antonella, è attratto da Lena, la più giovane, ma si accorge che anche il padre ha messo gli occhi su di lei al punto da inserirla nello spettacolo che sta preparando. Nel frattempo il suo gruppo musicale diventa più ambizioso e allora lo sostituisce con un tastierista più bravo. Maura, la più ribelle tra le ragazze locali, muore in un incidente stradale lasciando in tutti dolore e rimorsi. Nel corso della recita conclusiva, Carlo, alla presenza compiaciuta del padre, si accorge di saper incantare il pubblico anche con battute di poco impatto. Interrotti all'improvviso i lavori alla fabbrica, Tea, Gaia e i genitori lasciano il paese. Carlo e Lena invece decidono di partire per un viaggio senza meta.