La giovane spagnola Virginia de Leyva, monaca in un convento di Monza - signora temuta e rispettata di un feudo - nell'esercizio della sua signoria, incontra dapprima le impacciate lusinghe dell'amministratore del feudo, e in seguito la passione violenta di un nobile dissoluto, la cui residenza confina col monastero. E' il giovane Giampaolo Osio, temerario e provocatore, uso a risolvere le questioni personali a suon di spada e d'archibugio. In un primo momento riluttante e combattuta, Virginia diviene ben presto preda dello spregiudicato amante, che trascina nell'ignobile tresca anche le due converse addette alla "signora", non risparmiando a lei nessuna umiliazione e coinvolgendola in delitti e misfatti fino all'abiezione, aiutato in questo dal confessore consigliere Don Paolo. Quando lo scandalo giunge a conoscenza delle autorità religiose, viene istituito un processo; in seguito al quale Virginia sarà murata viva per tredici anni, per la condanna spietata in uso in quel secolo crudele.