La vita e la morte di un “bidonaro” romano (interpretato da uno straordinario Broderick Crawford) raccontata con realismo drammatico ma senza rinunciare a spunti grotteschi e surreali. Fellini mette in scena un mondo di reietti e disperati, vagabondi, prostitute e imbroglioni costretti a vivere, e spesso a morire, in un mondo di miseria e violenza, ma riconosce loro una possibilità di salvezza. Il “bidonaro” Augusto muore, solo come un cane ai margini di una strada, ma un gruppo di bambini si avvicina e sul suo volto si dipinge improvvisamente un sorriso. Anello di congiunzione fra le prime opere del regista riminese e i grandi film della sua maturità.