Il giovane regista Giacomo Solaris si trova a Palermo, in concomitanza con la presentazione al pubblico del suo "Palazzo di Giustizia" che suscita scalpore strappa gli applausi al pubblico e, naturalmente, ottiene grande successo commerciale. Il Solaris, infatti raccolte informazioni dal commissario Zamagna, suo amico, dal costruttore mafioso Terracina, altro alleato, nonché dagli elementi in mano alla redazione dello scandalistico giornale "Sicilia Sera", nel film ha descritto le malefatte di un alto magistrato locale e lo ha concluso con l'assassinio dello stesso da parte di un esaltato. Essendo facile il collegamento tra il personaggio della finzione filmica e il Procuratore Alberto Traini, politici e mafiosi cercano frettolosamente di parargli eventuali contraccolpi dello scandalo. Ma la situazione si fa incandescente quando il Traini viene ucciso. Il Solaris, con lo scrupolo di avere provocata la tragedia, indaga nell'intento di mostrare alla signora Antonia Traini l'esattezza delle accuse contenute nel film; e finisce per scoprire che il Procuratore è stato ucciso dall'amante della Traini per ragioni ignobili.