Leopoldo, maestro elementare a Firenze, non fa in tempo ad addolorarsi per la perdita del padre, che l'uomo si 'alza' all'improvviso dalla bara e gli rivela che si tratta di una messinscena per sfuggire agli enormi debiti accumulati. Attraverso un video, il padre informa Leopoldo di avergli lasciato in eredità un dipinto del valore di 250 milioni vinto a carte ad un nobile di Saint Vincent. Tale eredità però è da dividere con un'altra persona. Con grande sorpresa perciò Leopoldo apprende di avere un fratellastro, nato dall'unione tra il padre e Lella, la bidella della scuola. Si chiama Melchiorre, detto "Gimondi" e si trova in carcere a Palermo per una serie di furti. Leopoldo è così costretto a recarsi nel capoluogo siciliano, prelevare Melchiorre e, nei cinque giorni di permesso concessi per la perdita del padre, programmare con lui il viaggio fino a Saint Vincent. I due sono diversissimi: riservato e timido Leopoldo, spaccone e gradasso Melchiorre. Le tappe si susseguono tra equivoci e eventi inattesi. Dalla Sicilia a Napoli, quindi un rientro a Firenze, dove Melchiorre scopre che Leopoldo è separato dalla moglie e ha un figlio piccolo. Allora per insistenza di Melchiorre vanno a trovarli a Viareggio, dove restano per la notte. Arrivano infine in Val d'Aosta, ritirano i soldi del dipinto, e. mentre sono su una funivia, nella gabbietta di fronte riappare il padre: finalmente il piano è chiaro, lui e Melchiorre erano d'accordo per prendere quei soldi e aprire un casinò in qualche isola di vacanze. Leopoldo, sentendosi raggirato, rifiuta di essere complice. Si allontana e sogna di andare in spiaggia, indossando un cappotto: e mentre cammina, il figlioletto gli corre incontro.