Scippando parecchi luoghi comuni al rutilante, folle e spendaccione mondo del calcio all’italiana, Alberto Sordi si butta con entusiasmo nel ruolo di un presidente improvvisato e dalla manica larga, determinato a conquistare tifosi e vittorie per la sua squadra, il Borgorosso Football Club. Team dalle maglie bianconere (forse in riferimento al romagnolo Cesena, approdato per la prima volta in B nel 1968), ma con vaghi riferimenti all’ambiente interista, specie per la presenza di quell’allenatore sudamericano (Carlo Taranto), che sembra fare il verso al grande Helenio, allora, però, già scomodamente assiso sulla panchina della Roma, la squadra tanto amata da Sordi. A dire il vero, del calcio italiano (per molti versi ben poco cambiato da allora: era il 1970) c’è molto. E questa commediola, in fondo innocua, e celebre più presso il pubblico di Albertone, che presso gli addetti ai lavori (ma, si sa, per Sordi contava la gente), va al centro dei tic italiani, come tante sue altre interpretazioni. Il presidentissimo è, indubbiamente, una delle tante maschere del teatro sociale nostrano (e, a giudicare dal discorso dai toni fermi fatto in pullman dal papà presidente, una maschera vagamente mussoliniana). La cornice del film è quella della fine degli anni Sessanta, quando il calcio, ormai divenuto passione divorante degli italiani, cominciava a passare dall’asse Milan-Inter milanese a quello juventino, via Cagliari e Fiorentina. Benito (Alberto Sordi) è un piccolo funzionario del Vaticano, catapultato in una situazione più grande di lui: alla morte del padre, il Nostro si ritrova a dover dirigere una società di calcio ben avviata in provincia e una proprietà vinicola. In un delirio di onnipotenza, vorrà far tutto, anche l’allenatore, accomodandosi in panchina, con esiti prevedibili e il pignoramento finale di ogni suo avere. Il calcio sarà pure un gioco semplice a vedersi, ben altra cosa a giocarlo e dirigerlo da bordo campo. La sceneggiatura venne scritta dallo stesso Sordi, in compagnia di Sergio Amidei e dell’ex-calciatore Adriano Zecca. Una particolarità: nel film appare, nel ruolo di se stesso, il “cattivissimo” (sul campo) Omar Sivori, ex Juve e Napoli. In DVD, Il presidente del Borgorosso Football Club offre audio in italiano e sottotitolazione in italiano per non udenti. Il fronte dei contributi speciali si limita a note biografiche del protagonista e del regista Luigi Filippo d’Amico. Troppo poco.