Willy Loman è ormai giunto quasi al termine di una lunga carriera in qualità di commesso viaggiatore di una importante società, ma ad un tratto tutto sembra cadergli addosso. La sua vita, costellata di rate e di cambiali, uno dei figli (Happy) conclude poco e forse si sposerà presto, l'altro (Biff), da sempre in urto con il padre (che tutto aveva puntato sulle possibilità di sportivo), dopo vari vagabondaggi è rientrato deluso a casa, ma non ha né lavoro, né prospettive. La moglie di Willy - Linda - è una donna dimessa, querula e assillata dalle preoccupazioni quotidiane. Willy continua pervicacemente a credere nel proprio lavoro e nelle buona relazione che, a suo dire, ha stabilito da anni con la clientela, ma in realtà è un fallito, perduto dietro ad impossibili sogni di modesti successi. Il crollo avverrà quando Howard Wagner, il titolare della società in cui da trentacinque anni Loman lavora, lo licenzia da un giorno all'altro. Loman è ormai un uomo invecchiato ed usurato, che aveva tentato di proiettare tutto se stesso nei due figli, senz'altro sfortunato (mentre al più spericolato suo fratello le cose sono andate molto bene) e tanto orgoglioso da rifiutare, a lavoro perduto, la mano offertagli dal vecchio amico Charley, che negli ultimi tempi ha praticamente provveduto, una settimana dopo l'altra, al suo sostentamento. Il prediletto Biff, dopo l'ennesima, amara disputa con il padre, lascia per sempre la famiglia. Non resta a Loman che la triste ipotesi del suicidio: il capitale coperto da una polizza assicurativa permetterà almeno a Linda di vivere una dignitosa e più tranquilla vecchiaia.