Il disertore Jean (Jean Gabin) arriva affamato nel porto di Le Havre, dove lo aiutano due disperati come lui, un barbone e un pittore da quattro soldi. In una bettola del porto incontra la giovane Nelly (Michèle Morgan), sfuggita al suo tutore, il ricettatore Zabel (Michel Simon) e perseguitata dal malavotoso Lucien. L'amore fra Jean e Nelly si consuma in una sola notte poichè all'indomani Jean viene ucciso in strada da Lucien appena dopo aver salvato Nelly dalle grinfie di Zabel, mentre sta per imbarcarsi su una nave che lo dovrebbe portare nel lontano Sudamerica
Tratto dal romanzo ''Quai des brumes'' di Pierre MacOrlan ambientato però a Montmartre, il film costituisce l'apice del cosiddetto 'realismo poetico', segnato dalla collaborazione tra Carné e Prévert ben coadiuvati dalle scenografie di Trauner, dalle musiche di Jaubert e dalle interpretazioni di Gabin, Simon, Morgan. Il ruolo preponderante del fato, lo sfondo proletario, il senso tragico della sconfitta, l'amore fatale come sola possibilità di speranza, il sogno di un’irrangiungibile terra lontana: questi i temi prevalenti di un autentico capolavoro capace come pochi di trasmettere all’epoca la profonda inquietudine per l'imminente guerra.