Il melodramma di Pabst, tratto da un romanzo di Ilja Erenburg, si muove tra Crimea, Russia e Parigi, e narra dell’amore tra una giovane francese, Jeanne Ney (Edith Jehanne), e il giovane bolscevico Andreas (Uno Henning) durante la guerra civile russa, amore osteggiato dal perfido Khalibiev (Fritz Rasp). Pabst usò perlopiù la luce naturale e ricorse a veri ex ufficiali russi, ma nonostante l'impiego di tecniche realistiche e di una narrazione all’apparenza molto convenzionale - ma non mancano riferimenti a Pudovkin, Otto Dix, Georg Grosz - “Il giglio nelle tenebre” (“Die Liebe der Jeanne Ney”) è un film che conferma le notevoli capacità di Pabst nell’analisi della complessità della psicologia umana.