Boris Popovic, funzionario russa, fa parte di una missione inviata in Italia per ragioni commerciali e per partecipare ad un congresso della pace. Boris, modesto uomo, che ha sull'Italia e sugli italiani le idee, lontane dalla realtà, assorbite nel suo ambiente, è molto sospettoso. Temendo i ladri, ha nascosto il suo peculio, in lire italiane, nella fodera del cappello. Ad una fermata, essendosi affacciato al finestrino, il vento gli strappa il cappello: egli scende e lo rincorre inutilmente. Intanto il treno riparte, portandosi via i suoi tre compagni e i bagagli: Boris resta a terra con una bianca colomba, destinata al Congresso, ch'egli reca in un cestino. Nella sua disperazione egli trova ospitalità a bordo di un camioncino, che trasporta fiori e con quello raggiunge Venezia. Attraverso varie avventure e la conoscenza di una buona e pietosa ragazza, Maria, una piccola fioraia, egli scopre un paese tranquillo e cordiale, affatto diverso da quello che gli avevano descritto. Egli è combattuto tra il suo dovere di funzionario, il terrore dei castighi e il desiderio di libertà; ma alla fine l'amore per Maria prevale su ogni altro sentimento ed egli con l'amore sceglie la libertà.