Il Cav. Leonida Bottacin, padrone di una industria vinicola del trevigiano, viene colto da infarto mentre ai margini del camposanto, cerca di consolarsi per la perdita della moglie con la moglie del becchino. Gli avidi e numerosi eredi si installano allegramente nella villa del morente e, in attesa della dipartita, trattano con una "multinazionale" americana. La malattia, però, si protrae troppo a lungo, minacciando l'affare; e allora il nipote Benito Varotto - con il pieno consenso della moglie Italia, della cognata Iole, dei fratello Gustavo - recluta da una clinica svizzera l'infermiera Anna, pagata profumatamente affinché, eccitando il paziente, lo conduca al secondo fatale infarto. Anna, facendo concorrenza alla servetta Tosca, dispensa abbondantemente le proprie grazie a Benito; inizia all'amore Adone, giovane figlio di Iole, ma cura Leonida che, guarito, caccia gli eredi dalla villa e sposa la svizzera. Celebrate le nozze, questa volta l'astuta Anna provoca il marito e rimane vedova nonché erede.