Due amici finlandesi, Valto, un sarto, bevitore accanito di caffè e dominato da una madre gelida e scostante, e Reino, un meccanico, altrettanto accanito bevitore di vodka, hanno in comune l'hobby del rock che suonano da primitivi, cercando di esorcizzare la monotonia del loro tran tran quotidiano nella periferia di Helsinki. Riparata la vecchia automobile Volga di Valto, i due amici decidono di concedersi un giro senza meta attraverso la Finlandia del Sud. A un certo punto chiedono loro un passaggio due giovani donne, la estone Tatjana e la russa Klavdia. I due lo concedono con fare scorbutico, senza una parola né un gesto di cortesia, neppure quando sostano a un bar o sono costretti a pernottare in uno squallido alberghetto, in due stanze misere, che condividono Valto con Klavdia e Reino con Tatjana, ognuno indifferente nei riguardi dell'occasionale compagna, quasi fosse una cosa, e insensibili alle timide attenzioni delle due donne. Verso la fine del viaggio, dopo aver accompagnato Klavdia al treno, Reino pare accorgersi dell'esistenza di Tatjiana e tenta esitanti approcci, fino a decidere di vivere insieme alla donna, lasciando l'infantile Valto, che torna al suo ripetitivo lavoro di sarto e all'egemonia invadente di sua madre. Dopo aver trascorso alcuni anni in Messico tra alterne fortune, i Leningrad Cowboys, considerati la peggiore rock band esistente, decidono di tornare a casa loro in Siberia. A guidarli è il loro manager Vladimir, che, in seguito a una profonda rivoluzione interiore, ha deciso di farsi chiamare Moses. Il viaggio in nave attraverso l'oceano è lungo e l'intera band, presa da forti dubbi sulle sue vere intenzioni, è in rivolta contro Moses. All'arrivo in Europa li attendono molti guai, le difficoltà aumentano e diventa sempre più difficile trovare denaro, rifornirsi di benzina e provvedere a cibo e bevande. Inoltre, un agente della CIA è sulle loro tracce, alla ricerca del naso della Statua della Libertà.