A New York nell'immediato dopoguerra una giovane donna viene trovata uccisa. L'ispettore di polizia Dan Muldoon e il suo assistente Jimmy Halloran iniziano le indagini sulla vita della ragazza, figlia di due profughi cecoslovacchi, scoprendo che la vittima era coinvolta in una serie di furti. Il colpevole verrą alla fine identificato e tenterą una disperata fuga a piedi per le strade di New York, finendo la sua corsa tra i tralicci del ponte di Brooklyn. Girato quasi come un documentario, imparentato secondo parte della critica con il neorealismo italiano, il capolavoro di Dassin costituisce un violento atto d'accusa verso le contraddizioni della vita metropolitana, arricchito dalla fotografia da Oscar di William Daniels capace di esaltarsi negli esterni metropolitani.