Un funzionario di polizia, il dottor Cardone, è chiamato a sostituire, in una cittadina del nord, il questore Jovine, che, impotente a combattere, coi mezzi consentiti dalla legge, la delinquenza scatenata (il cui ultimo atto è stato il rapimento di un giovane benestante), ha preferito dimettersi. Deciso a usare, coi criminali, la maniera forte, e non a farsi legare le mani da scrupoli legalitari, Cardone mette dapprima a repentaglio, pur di catturare alcuni rapinatori di banca, la vita dei loro ostaggi; manda poi a monte, grazie a illecite intercettazioni telefoniche, il sequestro, a scopo di riscatto, del rampollo di un ricco industriale. Per indurlo a più miti consigli, allora, gli organizzatori di questo e del precedente sequestro gli rapiscono il figlio, Maurizio. Dopo le prime, comprensibili, incertezze, Cardone - spronato dallo stesso Maurizio, col quale ha potuto parlare per telefono - si rifiuta di venir meno alla linea fino ad allora seguita. Scopre, grazie alle informazioni di un membro della banda, che il capo di questa è lo stesso dottor Jovine (che vuole impiegare i soldi dei vari riscatti per preparare un colpo di Stato); fa arrestare il suo predecessore e, infine, ordina di assaltare la casa in cui il figlio è tenuto prigioniero. I sequestratori riescono egualmente a fuggire, ma al termine di un lungo inseguimento, che costerà la vita di un bambino e gravissime ferite a Maurizio (gettato dalla loro auto), la polizia li ucciderà.